Per tutti è stato The Voice, per le sue straordinarie qualità vocali e per il segno lasciato nella musica, per tanti era anche Ol’ Blues Eyes, uomo affascinante e carismatico, volto del cinema Usa.
Frank Sinatra, un idolo tra luci e ombre ACQUISTA QUIMa Francis Albert Sinatra è stato molto altro, personaggio dalle mille sfaccettature, tra luci e ombre.
Ad indagare la complessità della vita di uno degli artisti più iconici del XX secolo, a 25 anni della sua scomparsa, è la nuova biografia firmata da Luca Cerchiari, docente di Storia della musica pop e jazz e Coordinatore del Master in Editoria e produzione musicale allo IULM di Milano.
“Sinatra è stato uno dei più grandi cantanti del Novecento – spiega l’autore -, ha inventato il canto pop, che prima di lui non esisteva o quasi. Lui e Bing Crosby hanno trasformato e modificato ciò che c’era, ovvero l’opera o il folk. Hanno mescolato tradizioni europee (anche quella del bel canto) a quelle americane del blues e del jazz. Il lascito di Sinatra è enorme. Anche se non sono mancati lati più oscuri”. Come quello del legame con la mafia. “Un tema che non va sottaciuto. Sinatra è stato un italo-americano partito dalla scala più bassa della società. Inevitabile che venisse in contatto con la mafia, che tra l’atro aveva un controllo molto forte sul mondo dello spettacolo. Non era lui stesso un mafioso, ma durante tutta la sua vita inevitabilmente intrattenne rapporti pericolosi”.
Nato a Hoboken nel 1915, nel New Jersey a poca distanza da New York, la strada lo ha plasmato, come ha plasmato il suo carattere, esuberante e allo stesso tempo irascibile, individualista ed eclettico, energico e brillante. “La sua era una personalità molto sfaccettata e complessa che si riscontra anche nelle molte testimonianze delle sue tante partner – spiega ancora Cerchiari -. Oscillava tra aggressività e grande dolcezza, fascinazione e violenza, irascibilità e slanci affettuosi. Era un cantante da 200 milioni di dischi venduti, era un attore con oltre sessanta pellicole all’attivo anche con registi importanti come Frank Capra o Vincente Minnelli, ma era anche un latin lover e un mafioso. E potrebbe rientrare in almeno altre sei o sette categorie”.
Nel libro emerge anche la capacità imprenditoriale dell’artista che lascia la costa est per trasferirsi a Los Angeles in California per sfruttare al meglio le potenzialità del cinema e sviluppare la creazione visiva della sua immagine.
“Il suo può essere considerato il primo caso di idolo degli adolescenti, ancora prima dei Beatles. Una sorta di influencer ante-litteram”. La sua intuizione, da vero imprenditore, fu quella di utilizzare la sua immagine cinematografica per alimentare quella musicale.
Ripercorrendo la vita creativa e personale di The Voice, nell’arco di oltre 50 anni di carriera, dal periodo delle bobby-soxers e dei dischi Columbia e Rca ai successi con la Capitol e la Reprise, dai musical anni Cinquanta e ai film drammatici alle “follie” di Las Vegas, sino al ritiro e al ritorno sulle scene, si assiste alla parabola ascensionale di un italo-americano partito dalla provincia e arrivato a toccare la celebrità internazionale fino alla consacrazione di un mito divenuto permanente.