Da Tintoretto a Guercino ad Artemisia Gentileschi. I “vecchi maestri” della pittura europea e italiana fanno la parte del leone a Tefaf, la grande fiera dell’arte gemella di Maastricht, ormai arrivata alla quinta edizione all’Armory di Park Avenue a New York. Con due mostre a Venezia (a Palazzo Ducale e all’Accademia) e due a New York (i disegni alla Morgan Library e i ritratti al Met) in occasione dei 500 anni dalla nascita, il ritratto del cardinale Marcantonio da Mula del grande maestro dell’arte veneziana e’ stato venduto dalla galleria Rob Smeets di Londra alla vigilia dell’apertura dell’esposizione.
Da Mula, che nel 1560 fu mandato come ambasciatore della Serenissima presso la Santa Sede e fu tra i maggiori protagonisti del Concilio di Trento, non e’ l’unico cardinale della fiera: Benappi/Mehringer, con sedi a Londra e Torino, espone un ritratto neoclassico del 1758 di Carlo Rezzonico a firma Anton-Raphael Mengs: l’alto prelato era anche un nipote di Papa Clemente XIII. Il Guercino, dipinto dal pittore di Cento intorno al 1636 sempre da Smeets, raffigura un San Giovanni Evangelista. De Robilant + Voena ha l’Artemisia Gentileschi – Allegoria della Fama – a fianco di una veduta della Piazzetta san Marco verso l’Isola di San Giorgio e la Laguna di Francesco Guardi. Mentre Carlo Orsi offre un raro bronzo su piccola scala di Ferdinando Tacca. Su base di legno di pera con quattro schiavi mori incatenati alla base, raffigura il granduca Ferdinando Primo: sarebbe stato realizzato come “ricordo” per la famiglia Medici attorno al 1640 ed e’ menzionato nell’inventario di Palazzo Pitti del 1761. Orsi e’ riuscito a rintracciarne la provenienza a partire da una vendita del 1766 al secondo conte di Mansfield e fino ai giorni nostri.
I programmi di Tefaf, aperta al pubblico fino al 31 ottobre, includono dibattiti e conferenze. A quello su Tintoretto con i curatori delle mostre del Met e della Morgan ha partecipato uno dei maggiori collezionisti mondiali dell’artista, Jon Landau, il produttore di molti album di Bruce Springsteen tra cui il leggendario “Born To Run”. Landau e’ il proprietario di ben cinque Tintoretto, due dei quali sono esposti alle mostre di Venezia e un terzo al Met.