Da tempo mi viene chiesto dai miei follower se fosse vera la storia delle azioni Amazon e più volte ho confermato che è più che vera: tanti ci hanno guadagnato e tanti continuano a guadagnare ma non ero mai entrato nel merito . Essendo “ignorante” comunque in materia , la parola agli esperti come Paolo Remer di seguito
Comprare azioni Amazon è un pensiero che può esserti venuto specialmente negli ultimi tempi, quando il colosso mondiale dell’e-commerce ha preso piede ovunque. Anche se non hai mai acquistato prodotti dal suo sito sicuramente ne avrai sentito parlare e probabilmente lo consideri un’opportunità, un titolo vincente di un’azienda che non può mancare nel tuo portafoglio di investimenti.
L’azienda fondata da Jeff Bezos 20 anni fa vende merci su internet in tutto il mondo; ha iniziato dai libri e a poco a poco si è estesa alla musica, al software, all’abbigliamento, all’elettronica, ai mobili ed ai giocattoli, fino a comprendere oggi qualsiasi prodotto commerciale.
Comprare su Amazon è facile e comodo (non sempre è altrettanto conveniente, anche se in linea di massima i prezzi sono concorrenziali) e i punti di forza consistono nella semplicità di acquisto e nella vastissima gamma di prodotti in catalogo.
Qui, però, ci poniamo in una prospettiva diversa: parleremo di come comprare azioni Amazon in modo da poter partecipare, sia pure nella fettina delle nostre possibilità, ai profitti consistenti che questa azienda da tempo realizza. Diventando azionista potrai, infatti, beneficiare della distribuzione periodica degli utili che avviene attraverso lo stacco annuale dei dividendi in favore degli azionisti, ma anche e forse soprattutto grazie agli incrementi di valore dello stesso titolo azionario Amazon nel corso del tempo.
In effetti le azioni di Amazon, come quelle di ogni altra società quotata in borsa, incorporano il valore dei profitti attesi, quelli che ci si aspetta che l’impresa realizzerà in futuro. Per questo le sue azioni sono salite così tanto negli ultimi anni: Amazon è sempre stata in espansione, il giro d’affari è aumentato costantemente e gli utili realizzati sono stati enormi, grazie anche ai servizi collaterali messi a disposizione dei suoi clienti (uno per tutti: Amazon Prime, che con un costo contenuto di abbonamento annuale consente di risparmiare parecchio sulle spese di spedizione, specialmente se si fanno ordini frequenti).
Il rapporto prezzo/utili del titolo, però, è molto alto: attualmente è di circa 73, il che significa che la quotazione sconta il valore della somma dei profitti attesi nei prossimi 73 anni. C’è da dire che si tratta di un valore stimato e sempre suscettibile di variazioni: ad esempio un anno fa il p/e era di 112 e due anni fa di 244, eppure nel frattempo il titolo ha continuato a salire, perchè l’espansione realizzata ha superato le stime precedenti.
I prezzi di borsa oscillano e si basano a volte più sulle aspettative che sui valori reali, specialmente quando si tratta di titoli tecnologici. Amazon è un titolo “sotto la lente” per la sua straordinaria crescita, specialmente nell’ultimo decennio, e molti lo considerano anche un titolo vincente sia perchè è in grado di fare meglio del mercato, sia perchè appare abbastanza robusto da resistere alle avversità.
Chi avesse comprato azioni Amazon 5 anni fa, oggi avrebbe quintuplicato il suo capitale: chi invece lo avesse fatto 10 anni fa, nel 2009, oggi avrebbe la cifra moltiplicata addirittura di 20 volte. Il prezzo di acquisto del titolo a settembre 2009 era, infatti, di 84 dollari ad azione, che oggi vale circa 1.800 dollari (un anno fa, a settembre 2018, aveva superato di poco i 2.000 dollari).
Amazon sembra il più forte tra i 5 giganti mondiali della moderna economia tech, che oggi ha un valore complessivo maggiore di quello di tutte le società che operano nei settori dell’economia tradizionale. Il suo vantaggio è quello di essere agganciata al commercio reale e dunque di non essere solo virtuale: gli altri 4 colossi (Google, Facebook, Apple e Microsoft) sono molto più esposti ai rischi della new economy, dove l’introduzione di nuove innovazioni tecnologiche può facilmente sbalzare anche le aziende più grandi e affermate. Nell’economia attuale nessuna società, per quanto forte essa sia, è in grado di resistere in maniera definitiva a crisi globali.
Il caso Nokia insegna molto: fino a un decennio fa, l’azienda finlandese era leader sul mercato della telefonia mobile, poi nel giro di poco tempo è stata soppiantata da altre società che hanno saputo cavalcare meglio l’onda della rivoluzione tecnologica in atto nel mondo degli smartphone, così cedendo il posto ad Apple, Samsung e ora anche Huawei.
L’azienda esiste ancora, ma è molto ridimensionata rispetto a prima. Come a dire che i profitti anche grandiosi ottenuti in passato e una posizione di supremazia consolidata sui mercati di riferimento, pure se a livello mondiale, non è mai una garanzia che analoghe performance saranno mantenute in futuro.
Quello che conta, invece, è la capacità di un’azienda di interpretare e rielaborare le tendenze del momento e le prospettive future, “catturando” la domanda dei potenziali acquirenti in maniera da assorbire la maggior quota di mercato possibile e addirittura creando essa stessa la propria futura domanda, come ha fatto ad esempio Apple introducendo prodotti che prima non c’erano – come l’Iphone – e facendo in modo che la gente sentisse il bisogno di acquistarli, possederli ed esibirli.
In questo, Amazon sembra abbastanza favorita: la sua forza è quella di vendere ovunque prodotti di tutti i generi, così non essendo condizionata da mutamenti di mode o gusti del pubblico e neanche da crisi più o meno estese, che potrebbero comportare una riduzione dei consumi ma mai la loro completa eliminazione in settori essenziali (Amazon vende, ad esempio, anche prodotti alimentari e farmaceutici).
Inoltre, Amazon non è sola, nel senso che alla sua rete di vendita partecipano in maniera consistente le cosiddette “terze parti”, cioè venditori autonomi e distinti dalla stessa Amazon, che, per il solo fatto di essere ospitati sulla sua piattaforma, così ottenendo visibilità presso il grande pubblico, pagano una consistente commissione di intermediazione sui prezzi delle merci compravendute. In questo modo Amazon riesce a generare profitti ben oltre quelli ottenuti dai propri prodotti messi in vendita.
Una volta stabilito che Amazon è forte e solida e che la sua posizione difficilmente potrà essere aggredita dalla concorrenza, almeno nel breve e nel medio periodo, l’investimento potrebbe essere appetibile per chi è in condizioni di rischiare una parte del suo capitale senza compromettere la posizione finanziaria ed è disposto ad aspettare anche anni per veder crescere il valore. Se questo ti interessa, vediamo in che modo è possibile acquistare le sue azioni sul mercato.
Il consiglio di base è quello di porti dall’inizio nella giusta prospettiva: sei un investitore di breve o di lungo periodo? Nel primo caso devi stare attento perchè il titolo Amazon è molto volatile, cioè è soggetto ad oscillazioni di prezzo anche molto consistenti nel breve periodo. Questo significa che se compri per rivendere in fretta e dunque per speculare potresti ottenere guadagni ma anche notevoli perdite, se ti dovessi trovare costretto a liquidarle in un momento sfavorevole.
Dunque evita di investire capitali che non puoi permetterti di perdere e dei quali potresti avere bisogno prima del tempo programmato, per fronteggiare imprevisti. Non investire non solo in Amazon, ma in nessun titolo azionario quei soldi che ti potrebbero servire presto per eventualità diverse dal risparmio programmato per la crescita di valore nel lungo termine.
Se, invece, hai di fronte a te un orizzonte temporale più lungo puoi permetterti di mantenere il titolo Amazon in portafoglio e non sarai preoccupato dalle oscillazioni di prezzo che si potrebbero verificare nel frattempo, sempre che la tua propensione al rischio sia elevata e tu sia in grado di sopportare psicologicamente, prima ancora che finanziariamente, discese delle quotazioni o veri e propri crolli, fiducioso che la ripresa prima o poi arriverà e che il titolo è solido ed in grado di resistere alle tempeste.
Una volta sciolti i nodi che abbiamo esaminato, hai deciso di investire in azioni Amazon ed hai stabilito anche quanto, in base alle tue esigenze. Si tratta ora di vedere com’è possibile acquistarle sul mercato. Amazon è quotata alla Borsa statunitense sul listino del Nasdaq, dedicato ai titoli tecnologici e di cui attualmente occupa la terza posizione per valore, preceduta da Apple e da Microsoft (a volte Amazon la supera e arriva a occupare il secondo posto; sinora non ha ancora scalzato Apple dal podio).
Tuttavia non c’è bisogno di andare in America per comprare il titolo: le azioni Amazon possono essere acquistate facilmente sia presso la tua banca o ufficio postale, se hai un conto corrente aperto ed hai collegato ad esso un rapporto titoli sempre a te intestato, oppure presso qualsiasi piattaforma di trading online.
In linea generale, se hai somme importanti da investire è preferibile affidarti ai canali bancari tradizionali, perchè avrai più controllo sulla tua posizione finanziaria, che sicuramente comprenderà altre forme di investimento oltre a quelle in titoli Amazon; se, invece, stai iniziando ad affacciarti sul mondo dei mercati azionari ed hai piccole cifre, puoi farlo meglio attraverso il trading on line, dove beneficerai anche di commissioni mediamente più basse rispetto a quelle applicate dalle banche.
Se decidi di acquistare attraverso la tua banca, potrai farlo allo sportello compilando l’ordine di acquisto oppure anche tramite il servizio di home banking che ormai quasi tutti gli istituti mettono a disposizone dei loro clienti per operare da soli; anche in questo caso però occorrerà l’accensione di un portafoglio titoli presso l’istituto di credito, dove i titoli acquistati saranno, sia pur virtualmente, depositati.
Se, invece, preferisci operare con un servizio di trading on line, devi sapere che ci sono numerosi operatori autorizzati ad operare in Italia e vigilati dalla Consob e potrai scegliere uno di essi. I più noti, senza pretesa di completezza, sono eToro, 24option, IQoption, Plus500, Trade.com e XTB.
Per iniziare ad operare, quasi tutte richiedono un deposito minimo veramente basso, compreso tra i 100 ed i 250 euro. Nel ventaglio delle alternative, scegli la piattaforma dove ti trovi a tuo agio, anche graficamente, e che ti sia chiara e comprensibile. Ognuna infatti ha il suo modo di operare, anche se quasi tutte cercano di facilitare l’orientamento dei propri iscritti mettendo a disposizione dei tutorial per imparare a destreggiarsi tra le varie maschere e opzioni.
Un altro aspetto da considerare è quello dei costi di operatività. Prima di decidere in troppa fretta,dedica qualche minuto a comparare il costo delle rispettive commissioni di acquisto e di vendita e di gestione del portafoglio: non sono tutte uguali e ci sono differenze anche consistenti che alla lunga, e specialmente se si eseguono operazioni frequenti, incidono molto sul rendimento finale. Tieni presente che alcuni operatori attualmente offrono promozioni per i nuovi iscritti con commissioni pari a zero sui primi acquisti: è un’ottima opportunità da sfruttare per azzerare i costi, quantomeno nella fase iniziale.
La registrazione iniziale a qualunque delle piattaforme che sceglierai è abbastanza semplice e richiede sempre – oltre ad una casella email valida e a un numero telefonico a te in uso – l’inserimento di tutti i tuoi dati personali anagrafici e identificativi, compreso il codice fiscale ed un documento di riconoscimento in corso di validità (ti verrà richiesto di scannerizzarlo oppure di inviarlo insieme ad una tua foto immagine scattata al momento). Le operazioni, infatti, vengono registrate in tutte le movimentazioni e anche le plusvalenze verranno tassate, con ritenuta del 26% sui guadagni realizzati, ma solo al momento in cui venderai le azioni ed il tuo guadagno diventerà effettivo.
Una volta iscritto e operativo, potrai entrare nel menu del trading per effettuare i tuoi ordini. Non ti lasciar ingannare dalla varietà delle proposte sul listino e concentrati sul titolo che hai deciso di acquistare, cioè Amazon: non sarà difficile trovarlo, selezionandolo dalla barra di ricerca all’interno del mercato Nasdaq. Potrai immediatamente verificare la quotazione del momento e l’andamento del titolo, con grafici e report che ti offriranno una quantità di informazioni.
A quel punto, sarà il programma stesso che ti indirizzerà, in maniera intuitiva, ad effettuare l’operazione di acquisto (o di vendita, se hai già il titolo comprato in precedenza) con pochi passaggi da completare attraverso pochi clic. Gli elementi essenziali sono infatti il titolo (Amazon, che già hai scelto) il prezzo (potrai impostare una soglia limite, come vedremo fra poco) ed il momento e la fase di mercato (subito o posticipato).
Se non sei completamente fiducioso nelle tue possibilità, prima di operare con soldi veri puoi anche aprire un conto “demo” e fare pratica in modalità virtuale anzichè reale, in maniera da imparare a destreggiarti attraverso i clic necessari per eseguire l’operazione.
Il titolo è molto scambiato su tutti i mercati (in gergo si dice che è liquido) e perciò una transazione di acquisto o di vendita viene completata nel giro di pochi secondi, o addirittura frazioni di secondo, in qualunque momento della giornata: c’è sempre una controparte disponibile alla compravendita e i prezzi si muovono nel range stabilito dall’andamento di mercato del momento.
Quindi, non potrai proporre nel tuo ordine di acquisto (o di vendita) un prezzo che si discosta dalle condizioni del mercato perchè non sarebbe accettato; devi invece decidere se accettare il prezzo proposto dal trend di borsa, magari variandolo di poco e confidando nelle oscillazioni che avvengono durante la giornata per poter completare la transazione al prezzo che hai deciso di stabilire.
Ricorda sempre di inserire la quantità ed il limite di prezzo: vero è che un ordine errato non potrà essere eseguito se non c’è disponibilità di denaro per effettuare l’acquisto, ma l’errore è sempre in agguato ed è facile, specialmente operando da Pc, tablet o smartphone, inserire uno zero in più e così trovarsi ad acquistare, ad esempio, 100 pezzi anzichè i 10 desiderati.
Il limite di prezzo, invece, serve per impostare preventivamente la cifra massima che sei disposto a spendere per quell’operazione