Un milione di famiglie in difficoltà ed escluse dal Reddito di cittadinanza potranno ricevere il nuovo Rem, un sostegno economico temporaneo durante l’emergenza.
Prende forma il Reddito di emergenza, che troverà posto nel decreto aprile che il Governo intende varare in settimana. Dopo l’ultima riunione dei capigruppo della maggioranza – dove si è deciso che il nuovo Rem (presto potremo chiamarlo così, in forma abbreviata) non sarà un nuovo Reddito di cittadinanza – oggi prende la parola sul tema il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che, conti alla mano, spiega come sarà e a chi andrà il nuovo sussidio.
In un’intervista al Corriere della Sera, riportata dall’Adnkronos, Tridico parla di “uno strumento temporaneo, per 2-3 mesi, per dare sostegno a quelle famiglie che non hanno accesso al Reddito di cittadinanza perché con Isee superiore a 9.360 euro“.
Il presidente Inps fa l’esempio di nuclei familiari con Isee “per esempio fino a 15mila euro, a patto però che non siano beneficiari di alcuna prestazione pensionistica, né abbiano redditi da lavoro o sussidi (ammortizzatori e indennità)”.
Insomma, nella proposta di Tridico il nuovo Reddito di emergenza dovrà essere disegnato per sostenere economicamente “i nuovi poveri da coronavirus” e anticipa che “si tratta di circa un milione di famiglie“.
Quanto alla cifra da erogare, fonti di Governo avevano già affermato che si attesterà tra i 500 ed i 600 euro al mese. Qui Pasquale Tridico fa i conti e sostiene che “dando loro 500-600 euro al mese, si spenderebbero 1,5-1,8 miliardi in tre mesi”; per questo giudica l’intervento “ragionevole per aiutare chi è in difficoltà ed è rimasto escluso dai provvedimenti presi finora dal Governo”.
Nell’intervista il presidente Inps ha anche parlato dell’erogazione delle indennità già stabilite dal decreto Cura Italia (nei giorni scorsi aveva già spiegato che i ritardi non sono colpa dell’Inps) e ora afferma di aver già liquidato 3,5 milioni di bonus da 600 euro per autonomi, professionisti, cococo, agricoli e spettacolo, e istruito buona parte delle domande di cassa integrazione“. Tridico sottolinea lo sforzo dell’Istituto per realizzare questi pagamenti e sottolinea che “l”Inps sta accelerando al massimo, tenuto conto che ci sono 4 passaggi obbligati: richiesta di cassa, autorizzazione, trasmissione dei nominativi dei lavoratori, pagamento della prestazione. Prestazioni per 11 milioni di individui, che stiamo gestendo in un mese”.