Dov’è la salvezza dell’Italia e dell’Europa ? Sembrerà strano, da visionario, da pazzo, da qualunque cosa Voi pensiate ma è più semplice di quanto immaginiate :
– Ritirare tutti i soldi dalle Banche ;
– Rimandare al mittente tutte le tessere di PArtito e Sindacati ;
– Ricorstruire un nuovo e vero PAtto Sociale da zero;
Per fare questo ci vuole pochissimo e anche perchè, poveri fessi , state lasciando i soldi, i Vostri soldi, allo stesso potere che contemporaneamente criticate. Allora o parliamo di imbecillite acuta o facciamo prima a stare zitti e basta, dando corso a quella che sarà la Casta Oligarca che ci comanderà per sempre e sempre più opprimente con il passare del tempo.
Niente paura, non voglio creare Movimenti , Sigle o altro e, ancor di più, non me ne frega nulla dei soliti sciacqualattughe che sparleranno a prescindere. Già ne abbiamo le palle piene di predicatori e lungi da me ricoprire questo ruolo e anche perchè non ne sarei all’altezza. Sopratutto sparleranno quelli che hanno sempre sentito dalla loro mammina : devi trovare il posto in banca ! O quelle disperate che cercavano il dipendente bancario . Se dobbiamo parlare in maniera obbiettiva si deve prescindere da valutazioni di qualsiasi tipo. Cioè , fotografare la realtà. Se pur “da vomito”, ma solo la semplice realtà. In questo articolo cerco il più possibile di attenermi alla premessa, considerato il mio temperamento, il più possibile. Ovviamente la materia trattata risveglierà sempre risentimento in chi vive alle spese del prossimo,, della “mammella perenne” , ma nel ripetermi: si cuoce nella sua stessa acqua e si fottesse a prescindere e anche perchè cè già chi sta pensando a fotterlo come si deve.
Lo “Stato Moderno”, quello nato per intenderci con la Rivoluzione Francese, e che conosciamo comunemente (la Spagna, la Danimerca, la Grande Germania, le Polonia ecc. ecc.) è morto. O almeno è allo stadio terminale. Non svolge più infatti la sua funzione. Non è né brutto né sbagliato: ha semplicemente finito la sua storia. Infatti è allo stesso tempo troppo grande e troppo piccolo. Troppo grande per dare alle realtà del territorio risposte rapide, precise, tempestive e funzionali. E contemporaneamente lo Stato Moderno è troppo piccolo: una anche non grande attività produttivo /commerciale abbisogna di un bacino almeno sub continentale, se non ancora maggiore.
Lo Stato Moderno è entrato in crisi. In una crisi dalla quale ne uscirà nella bara storica. Entrato in crisi lo Stato Moderno, sono entrati in crisi di conseguenza i poli, le istituzioni che ad esso si rifacevano. Per primi i sindacati hanno visto la loro base sempre più insofferente, sciolta e pronta ad ingrossare una qualsiasi delle mille sigle e siglette che sono nate negli ultimo vent’anni. I sindacati non svolgono più la funzione di cinghia di trasmissione sul territorio , che il Potere aveva loro affidato. E i lavoratori non credono più a loro, si organizzano sempre più spontaneamente, alternativamente. Lo stesso, anzi, peggio, è successo con i partiti nazionali.
Sia ben chiaro, nella storia della “democrazia parlamentare”, nata dalle ceneri della Seconda Guerra Mondiale, i partiti hanno svolto un ruolo significativo. Senza di essi, la vita sarebbe stata come nei paesi del “paradiso rosso”, e probabilmente avremmo avuto un Ceausescu come piccolo padre. I partiti hanno avuto un ruolo, ed un ruolo importante, nella anomala democrazia italiana, condizionata pesantissimamente da interferenze estere: USA, URSS e Città del Vaticano (oggi, in assenza dell’URSS, discioltosi, uno stato che in silenzio ma con pervicace tenacia si è preso una larga parte della sovranità italica è Israele, attraverso le banche dei suoi figli, in primis la Goldman Sachs), hanno messo sotto tutela la sovranità dell’Italia per lunghi anni, anzi, praticamente da sempre. I partiti, impossibilitati per le ragioni appena espresse, a praticare una normale politica dell’alternanza, hanno trovato una via italiana di consociativismo che è servita alla “democrazia” per galleggiare e sopravvivere.
In questo contesto i partiti hanno dapprima svolto un ruolo addirittura di difesa e di supporto alle istituzioni, ruolo che si è via via mutato col mutare di due fattori: la società nazionale e il contesto geopolitico. Da contenitore della passione civile, per sua natura incoercibile, per altrettanto inevitabile destino della natura intrinseca, per inevitabile destino della “democrazia” cioè, i partiti si sono trasformati in piovre viscide, avide, rapaci, pletoriche, autoreferenti, sprecone, ladre e mafiose.
Il consenso, non più acquisibile con le ideologie, svalutate e non credibili, viene sempre più comprato dalla casta, in una attività oligarchico-medievale che ha definitivamente allontanato la casta politica stessa dalla gente, dal popolo. Infatti appena appare un partito nuovo, che proponga una pur pallida, diafana speranza di mutamento, immediatamente fa il pieno di voti.
E’ successo con i radicali, con la lega, con l’Italia dei valori,……. fino alla prossima meteora. Anche un cieco vedrebbe che la Politica, con la P maiuscola, intesa come arte del governo, come progettualità per le prossime generazioni gestendo al meglio il presente, è estranea alla realtà dei nostri tempi. E negli altri paesi non è stato molto diverso: in certi casi la struttura statale o la natura della popolazione ha tenuto, ingessandolo, il declino inarrestabile. Ma i nodi stanno arrivando al pettine anche in tutta l’area liberal capitalista.
In questo vuoto di potere vero, in questa assenza di ideologie, squalificate e non credibili, in questa mancanza di speranza sociale e di senso della comunità, affiora in modo sempre più indecente un potere che fino a venti – trenta anni fa’ esisteva, ma si teneva rigorosamente nella penombra: il potere delle banche. Il materialismo ha perso la guerra che lo voleva portare alla conquista del mondo: “proletari di tutto il mondo unitevi” oggi sembra una battuta di Zelig. Il fatto è che manca la materia prima: il proletario oggi ha la macchina automobile, le ferie e la casa col mutuo. Ragiona da proprietario di casa, non da proletario. I comunisti sovietici erano disumani, ma mica fessi: sapevano di non poter reggere l’urto del benessere del capitalismo. E allora hanno intriso il mondo occidentale (accezione errata: occidente sono l’Inghilterra, Israele e gli USA. Noi siamo Europa, che è un’altra cosa), della convinzione che esista solo un valore, quello economico.
Che è sì un valore, ma sicuramente non l’unico. Ed in questa battaglia, in questa ultima freccia avvelenata hanno trovato un alleato (io dico il mandante) in Israele, che è convinto, fra le tante altre ubbie, che l’unico valore che noi goym, – i gentili, i non ebrei -, adoriamo sia il denaro. Le banche hanno da sempre svolto un ruolo fondamentale, alleate, condizinate in primis dal potere, condizionanti poi, il potere stesso. Le banche hanno avuto il ruolo di volano di una economia che è passata dal gregge di pecore o di vacche ai viaggi spaziali. Ruolo importante per lo strumento che usano le banche: il denaro.
Sarebbe tutto bello e idilliaco se fosse così. Ma ebbene tenere gli occhi sempre aperti. E la scena idilliaca, arcadica, pastorale non esiste. Il potere si giustifica nell’esistere, di per sé. E il crollo di ideologie, fedi, politica appassionata (finite o cominciate a finire con la fine della Seconda Guerra Mondiale) ha lasciato un vuoto che le banche hanno riempito quasi senza accorgersene. Abituate ad esercitare il potere dei soldi da sempre, si sono trovatre a dover esercitare quel potere sempre più apertamente e sempre più strettamente avvinte al potere politico quasi fossero due polipi in amore. Finiti i tempi di gnomi e di riservatissimi salotti, oggi il potere bancario si è fatto arrogante, prepotente, soperchiatore, usuraio ed ingordo.
<<O si vive come si pensa, o si finisce per pensare come si vive>>.
Le banche hanno finito per vivere come pensano. E cioè non si fanno più ritegno e operano pubblicamente come mai in passato. Si è arrivati al punto di utilizzare Governatori o ex Governatori della Banca d’Italia per operazioni di importantissima politica estera (l’ex Governatore della Banca d’Italia Ciampi fu mandato in giro per l’Europa a pietire, con il cappello in mano, per implorare l’ingresso dell’Italia nella Comunità d’Europa, dell’Euro, nonostante che i conti del nostro Stato fossero assolutamente fuori controllo e fuori dai parametri europei; minacciava, Ciampi, la presenza secessionista della Lega, e aprì le porte a tutte le richieste Francesi, Olandesi, Tedesche. Fu ricompensato con l’elezione a Presidente della Repubblica).
Si è arrivati al punto che l’attuale Governatore della Banca d’Italia, Draghi, succeduto al “cattolicissimo” Fazio, non ha pudore nel pronunciare un discorso di auto investtura alla successione di Silvio di Arcore. Sia ben chiaro a tutti: le banche sono una istituzione che è utile, funzionale e necessaria a qualsiasi tipo di stato, sia esso capitalista, socialdemocratico, socialcomunista (si fa per dire: di socialcomunista sono rimasti solo rigurgiti storici). Addirittura il Terzo Reich (che uscì dalla guerra distrutto, ma senza debiti, al contrario della “vittoriosa” Inghilterra, coperta di debiti che ancor oggi ne determinano la marginalità) ebbe fino al maggio del 1945 un Governatore della Reichs Bank , l’ebreo Schact, processato a Norimberga (non lo sapevate, vero? Fu, insieme ad Hitler l’ertefice del miracolo economico Tedesco) che gestì mirabilmente i soldi dei Tedeschi.
E questo è il punto.
I soldi che girano nelle nostre tasche dovrebbero essere i “nostri soldi”, di noi cittadini, dello stato, cioè. Ma così non è. I nostri soldi non sono nostri ma di privati che li vendono allo stato, pretendendone poi anche il noleggio. Sissignori: li vendono facendosi pagare in titoli di stato, che poi negoziano. E pretendono pure un noleggio, col TUS, col tasso ufficiale di sconto, il cosiddetto costo del denaro. I privati sono le banche che posseggono la Banca d’Italia, che contro ogni legge e contro ogni logica è stata da Prodi privatizzata, e rubata agli Italiani. Obbedienza ai poteri forti, Poteri forti che sono un ristrettisssimo gruppo di persone, che si incarnano ed agiscono nel Gruppo Bilderberger, nella Trilaterale, nel B’nai B’rith.
Ma è un sistema che sta finendo. Ha oltrepassato il punto di non ritorno. E’ durato più a lungo dell’illusione sanguinante del comunismo solamente perché aveva capito che per durare doveva riempire la pancia dei sudditi, per tenerli buoni. La crisi di questo inizio di millennio ha suonato la campana a morto anche per io sistema finanziario-bancario-politico. I poteri forti possono e vogliono cercare di stiracchiare una novella per farla diventare un romanzo. Non ci riescono e non ci riusciranno, Dobbiamo sederci attorno ad un tavolo e ristudiare il patto sociale, nel quale le banche dovranno avere un ruolo importante sì, ma ben definito e controllato.
Dobbiamo sederci attorno ad un tavolo e concordare un nuovo patto sociale, ove il capitale esista e abbia la sua dimensione, però assolutamente subordinata al Valore Uomo. Dobbiamo sederci attorno ad un tavolo e trovare l’accordo.
Altrimenti lo farà la Storia, che è quasi sempre spiccia e brutale.
Mimmo Moramarco