Tredici anni e tanta voglia di disseminare idee, ma soprattutto di dare l’esempio attraverso piccoli, replicabili, facili gesti quotidiani per arginare l’indifferenza verso il futuro sostenibile della Terra: proprio perché la Natura sta morendo e non può più aspettare e perché la cosa ci riguarda tutti, adulti e ragazzi, visto che la stiamo uccidendo noi, il giovane attivista pugliese Potito Ruggiero ha voluto comunicare con semplicità e fermezza la sua voglia di prendersi cura del mondo in cui viviamo nel libro “Vi teniamo d’occhio”, scritto con Federico Taddia, e pubblicato da Baldini + Castoldi.
Con la consulenza scientifica di Elisa Palazzi, il libro rappresenta una sorta di “patto generazionale” per uscire dall’immobilismo e cambiare il futuro nostro e dell’ambiente: obiettivo è unire ragazzi e adulti insieme in una battaglia per la sostenibilità che ora appare forse come un’utopia, ma che domani con l’impegno di tutti potrebbe rivelarsi la carta vincente per tornare sulla retta via. Sarà necessario affidarsi alla scienza, rinunciare a qualche privilegio e fare ognuno la propria parte, a partire dal raccogliere le cartacce e i mozziconi di sigarette dalla strada; il percorso da fare sarà lungo, ma una possibilità c’è, a condizione però che il paradigma della sostenibilità esca “dai canoni dell’alternativa, dell’opzione, della soluzione di ripiego per diventare condizione essenziale e imprescindibile del pensare, del progettare e dell’agire”. Potito è un ambientalista giovanissimo e già con le idee chiare: sa che nei prossimi 50 anni ci giocheremo il futuro della Terra e che se il global warming non verrà affrontato insieme, mescolando competenze, innovazione, responsabilità e sensibilità, i problemi ambientali potrebbero essere irreversibili. Coraggio e volontà non gli mancano, e lo ha già dimostrato. Il titolo del libro infatti rimanda al gesto dimostrativo con cui Potito ha manifestato il suo dissenso e la sua necessità di impegnarsi contro il riscaldamento globale: il 27 settembre 2019, mentre nel mondo si stava celebrando il terzo Global Strike For Future, il ragazzo è sceso in piazza, da solo, a Stornarella, il Comune in cui vive in provincia di Foggia, rimanendo per tre ore seduto davanti alla finestra del Sindaco con un cartello su cui c’era scritto “I keep an eye on you”, io vi tengo d’occhio. La notizia della sua azione dimostrativa ha fatto il giro dei media, e Potito ha scelto di sfruttare la popolarità e l’attenzione ottenute come benzina per il suo attivismo. Il suo pensiero è condensato tutto in questa conversazione faccia a faccia con l’adulto Taddia, in quello che appare come un piccolo, grande manifesto di buone pratiche per rispettare e preservare l’ambiente. Parte integrante della “generazione Greta”, ma con nessuna intenzione di diventare un clone italiano dell’attivista svedese, Potito in queste pagine si rivolge ai suoi coetanei, chiamandoli all’azione, ma anche agli adulti, troppo poco coinvolti nella salvaguardia del Pianeta. Il primo passo per un patto generazionale efficace è l’esame dei dati e delle fonti e l’individuazione dei problemi per partire da un terreno comune; poi però bisogna pensare all’azione: ecco quindi 10 idee per rendere le scuole più sostenibili e 18 spunti per poter svolgere dei “green jobs”, con competenze legate all’ambiente, alla sostenibilità e all’economia circolare. Nel libro c’è spazio anche per la spiegazione dell’Agenda 2030 disegnata nel 2015 dall’Organizzazione delle Nazione Unite. Insomma, non manca davvero nulla per prendere parte a questa sfida in cui Potito sta mettendo se stesso: ma per vincerla c’è bisogno di tutti, nessuno escluso. (ANSA).