Il capo della polizia di Dubai annuncia che quest’anno entra in servizio il primo cyber – poliziotto e che entro il 2030 saranno robotici il 25% degli agenti in servizio.
Non è una Detroit (o Chicago) futuristica sotto scacco della criminalità ma una soleggiata e contemporanea Dubai, e sarà lì che vedremo il primo robot poliziotto autonomo in strada. Se il Robocop del celebre film del 1987 dava la caccia a criminali e assassini, l’agente robotico di pattuglia nella città degli Emirati Arabi avrà compiti più semplici: attraverso il touchscreen sul corpo del cyber-poliziotto si potrà segnalare un crimine o effettuare il pagamento delle multe per le violazioni al codice stradale.
Il primo robocop della polizia degli Emirati entrerà in servizio nel maggio di quest’anno nella zona del celebre Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo. Lo ha annunciato il capo della polizia, presentando il primo prototipo all’ultima edizione della Gulf Information Technology Exhibition (GITEX).
Il prototipo è frutto della collaborazione tra il dipartimento di polizia di Dubai, Google e IBM, nell’ambito di un progetto mirato ad ampliare le funzioni dei robocop per fornire maggiore supporto ai colleghi umani
Il primo agente robotico sarà dotato di una tecnologia per il riconoscimento facciale e potrà scattare fotografie – se “riconoscerà” qualcosa o qualcuno di sospetto potrà avvisare i colleghi umani – e avrà rilevatori di fumo per segnalare eventuali incendi.
Il suo turno di servizio non potrà superare le otto ore: non è una questione sindacale, ma l’autonomia concessa dalle batterie in dotazione. Prima di spegnersi, però, avrà sempre almeno quel minimo di carica necessaria a rientrare autonomamente in caserma per ricaricarsi.
Entro il 2030 il Dipartimento di Polizia di Dubai spera di avere il 25% di personale robotizzato in grado di parlare almeno sei lingue, per dare assistenza ai turisti che affollano la città del Golfo. Entro lo stesso anno, dichiara il direttore della Police Services Administration Intelligence, l’obiettivo è di avere un’intera stazione di polizia interamente gestita da cyberpoliziotti. (fonte)