“Abbiamo accettato questa scommessa, perché andiamo in posti dove non sappiamo cosa può succedere, sappiamo che le capienze ovviamente sono risicate e che si può anche rischiare di ammalarsi, ancora tutta una serie di componenti che sicuramente non ci mettono totalmente a nostro agio, però abbiamo una forte necessità di rincontrare il pubblico, di salire sul palco, di tornare al nostro elemento più naturale”. Mario Biondi, crooner catanese 50enne, salirà stasera sul palco del Pordenone Blues Festival e poi, il 25 luglio, sarà a Corato, in Puglia, per la terza edizione del Festival GustoJazz.
Un ritorno della musica nelle piazze, dopo la pandemia, che il cantante siciliano definisce “una scommessa”.
“Più che un tour – dice – siamo organizzati in base al Covid, quindi è tutto un po’ al volo, più che in tour”.
E sull’obbligo del green pass per accedere agli eventi, Biondi non ha dubbi: “Penso che l’idea di avere un vaccino che possa alleviare paure e rischi sia sacrosanta e penso che debba essere garantito anche da un controllo che può essere istituzionale nella misura in cui se vai in mezzo alle persone – dice – mi devi garantire che sei sano e hai ricevuto un vaccino che diminuisce del 94% le possibilità di ammalarsi e di far ammalare”.
Tornando sul palco, il cantante catanese porterà il suo ultimo disco “Dare”, uscito a gennaio 2021. Un titolo che si presta a due letture, il verbo inglese to dare, osare, o dare: “Entrambe. Credo che in questo periodo – continua – c’è un grande bisogno di dare ma anche di ricevere tanto. Si sente proprio la necessità di abbracciare un amico, un’amica, una persona cara. C’è tanta voglia di contatto. E poi, in fondo, dare è già osare, perché è sempre un rischio mettere se stessi a disposizione degli altri”.