Non c’è giornata migliore per esaltare tutte le qualità della “Donna” , fare i doverosi auguri ma essendo pugliese non posso far finta di niente sui dati che emergono dalla mia regione e che , purtroppo, parlano di femminicidio.
Fermo restando che sono il primo a non ammettere certe azioni e imposizioni di “esaltate” (sopratutto di sinistra) che continuano solo ed esclusivamente a strumentalizzare su tutto , ma resto fermo (senza se e senza ma) che non bisogna alzare un dito su nessuno in generale , tanto meno sulle donne. Chi è dedito o propende per quest’ultimo aspetto è sicuramente un uomo con seri problemi di autostima o con problemi mentali …Proprio come le esaltate malate sinistrate che ho menzionato prima.
Dalla Puglia emerge un dato sconcertate sui femminicidi del 2016 in netto aumento rispetto il 2015
Questo dato emerge da una ricerca Demoscopika presentati a Lecce e nell’ambito dell’iniziativa “Innamorati di te”.
All’iniziativa si è discusso di violenza di genere e abusi sessuali ed è emerso che in Puglia ci sono otto abusi sessuali su dieci e che avvengono in famiglia.
Dalla stessa ricerca si evince l’abbassamento dell’età delle donne che si rivolgono ai centri antiviolenza, con il 65% che non ha nemmeno compiuto i diciotto anni. Il fenomeno è anche sotto stretta osservazione dell’Osservatorio regionale delle Politiche sociali che, oltre a lanciare l’allarme, ha rilevato un’altissima percentuale di bambine e ragazze minorenni prese in carico dai servizi sociali. I dati confermano ancora una volta che le violenze si consumano non solo in ambienti caratterizzati da condizioni economico-sociali degradate, ma anche in situazioni di ricchezza e benessere. Un comune denominatore che si riflette anche sull’atteggiamento che accompagna la donna-vittima quando viene aiutata.
“Spesso accade che il primo ad affrontare un evento in cui viene soccorsa la vittima di una violenza di genere sia il soccorritore del 118, che si trova di fronte una persona in atteggiamento difensivo e poco collaborante”, ha spiegato Maurizio Scardia, direttore del 118 di Lecce.
Il quadro complessivo tracciato sulla Puglia da Antonella Pappadà, del Comitato Pari opportunità Ordine Avvocati di Lecce, è quello di una regione in cui le donne sono ancora relegate al ruolo domestico, spesso assoggettate alla figura maschile e dunque più facili vittime di violenze da cui faticano ad uscire.