Mentre tutto si ferma, c’è chi va avanti nonostante tutto. Francesca Michielin, in controtendenza rispetto anche a tanti suoi colleghi, ha deciso di non bloccare il suo progetto discografico per l’emergenza coronavirus e così, domani 13 marzo, esce il nuovo album “Feat (Stato di Natura)”, per Sony Music: 11 tracce con 11 collaborazioni eccellenti. Da Fabri Fibra a Gemitaiz, dai Maneskin a Max Gazzè, passando per Elisa e Dardust, Carl Brave, Coma_Cose. E ci sono anche Shiva, Tagaki&Ketra e Fred de Palma, Charlie Charles e Giorgio Poi.
“Ho pensato che andare avanti potesse essere un messaggio bello e di speranza. La musica può e deve andare in questo momento – spiega Francesca Michielin -. Siamo in casa e dobbiamo rimanerci, solo così potremo farcela: la musica ci può fare compagnia”.
Il viaggio del nuovo disco, che si muove tra urban e natura e spazia tra sonorità molto diverse, era già iniziato qualche settimana fa con i primi singoli estratti e con tre live che dovevano essere momento d’incontro con il pubblico e si sono trasformati in eventi streaming. “Feat è tutto giocato sul tema dell’incontro e del confronto su più fronti: natura e città, presente e passato (e futuro), le undici collaborazioni stilisticamente molto lontane tra loro – racconta la giovane artista veneta -. E’ metalinguistico: si parla di diversità, ma si suona e si canta allo stesso tempo. Perché le differenze non tolgono, anzi, riempiono. Il confronto è il mio Stato di Natura”. Dopo un disco molto personale come 2640 (uscito due anni fa), “ho voluto che questo fosse un lavoro collettivo e un inno alla diversità stilistica”. Tanto rap, un po’ di cantautorato e un pizzico di rock, strizzando l’occhio anche al pop, al folk e al gospel. Senza paura di confondere gli ascoltatori. “Come dicevano artisti più importanti di me, in un mondo in cui tutto è stato già detto compito dell’artista è assemblare e stupire. E lavorare di sintesi su ciò che più mi ha colpito. Ma questo non significa necessariamente fare cose strane”. Oltre ai duetti, ci sono anche altre collaborazioni che spuntano andando a guardare i crediti dei brani: Tommaso Paradiso ha scritto Acqua e Sapone, Mahmood ha firmato Cheyenne.
“Sono brani che mi sono arrivati da loro. E nonostante io ami mettere mano su tutto, queste canzoni mi rispecchiavano particolarmente. Insieme a Leoni di Giorgio Poi sono gli unici tre brani che non ho scritto io”, spiega Francesca che nonostante affronti temi anche impegnativi, cerca di farlo in modo leggero. “Credo che la musica abbia la funzione di convogliare le energie negative in qualcosa di creativo: non è mai involutiva ma catartica”.
In attesa di poter incontrare i suoi fan negli instore o dal vivo, Francesca Michielin dà appuntamento per il 20 settembre al Carroponte di Milano