Un libro serio e piacevole. Dedicato ai ragazzi tra i 12 e i 14 anni, forse anche qualcuno in più, per invitarli a riflettere, con toni divulgativi inseriti in una cornice narrativa, sulle tematiche ambientali e sui comportamenti più corretti per salvare il pianeta. E anche “un libro speciale”, come dice l’autore, perché si può leggere e ascoltare: basterà inquadrare il QR Code e trovare l’audiolibro nella libreria dell’App. “La notte delle tartarughe” è il libro di Andrea Vico, giornalista dal 1988 che da 35 anni si dedica esclusivamente alla scienza.
E’ il suo primo libro di narrativa ed è anche il primo volume della serie Videomaker selvaggi, progetto di narrativa non fiction per ragazzi sui temi scientifici e ambientali La storia – raccontata con un linguaggio semplice e accattivante e accompagnata dalle illustrazioni di Veronica Carratello – ha inizio da “un pasticcio con i fiocchi”. Sofia posta un video e Belva per fare lo spiritoso lo modifica. La preside s’infuria, ma da quello che sembra un bel guaio nasce un’esperienza unica: Sofia, Belva e i loro compagni Tommi e Zhenyi sono costretti per rimediare a partecipare a un concorso per video a tema ambientale. Nascono così i Videomaker speciali.
La loro prima destinazione sono le spiagge della Puglia per filmare le tartarughe che vi depongono le uova. Un viaggio emozionante che fa toccare con mano ai ragazzi quanto fragili siano gli equilibri di un habitat naturale: scoprono come vivono le tartarughe, i rischi che corrono e come è cambiato il Mediterraneo. Il racconto – nel quale s’intrecciano dinamiche di gruppo, voglia di autonomia e richiesta agli adulti di informazioni scientifiche – si snoda su tre livelli: i dialoghi tra i personaggi, gli scambi di messaggi tra i ragazzi e la prof di scienze, i rapporti via e-mail con ricercatrici e ricercatori. L’impegno finale è quasi esplicito: le avventure dei Videomaker selvaggi continueranno. Nell’attesa del prossimo episodio, il libro QR code offre i ‘consigli di Andrea Vico’ per uno stile di vita più rispettoso dell’ambiente: per la pesca sostenibile, per minimizzare la produzione di plastiche e per il turista responsabile che deve evitare di piantare l’ombrellone proprio sul nido di una tartaruga.