”Chi non dice la verità non può garantire alcun diritto, al massimo può contribuire a farne perdere”. Con queste parole Toni Brandi e Jacopo Coghe, rispettivamente i presidenti di Pro Vita e Generazione Famiglia (associazioni tra le organizzatrici del Family Day) si scagliano contro il parere negativo del Garante Privacyalla sostituzione dell’indicazione di ‘genitore 1’ e ‘genitore 2’ con ‘padre’ e ‘madre’ nella carta di identità elettronica per i figli minorenni. ”Massimo sostegno a Matteo Salvini”, dichiarano poi i presidenti Toni Brandi e Jacopo Coghe, che ”vada avanti come ha detto, la maggioranza degli italiani è con lei ed era ora che qualcuno la rappresentasse”. Salvini ieri aveva detto: “Noi andiamo avanti, non esiste privacy che neghi il diritto ad un bimbo di avere una mamma e un papà”.
Per i due presidenti ”è proprio quella modifica sulla carta d’identità che esporrebbe a un vero e grande rischio, quello di non tutelare i bambini, il che si tradurrebbe nella possibilità di darli in pasto ai capricci degli adulti che li richiedono”. ”Difendere il concetto di mamma e papà -hanno concluso Brandi e Coghe – è la semplice realtà delle cose. Ogni bambino ha bisogno di madre e padre come gli stessi membri del Garante della Privacy avranno sperimentato in tenera età. Bernanos diceva: il primo segno di corruzione in una società che è ancora viva è che il fine giustifica i mezzi, beh siamo esattamente arrivati al punto di nascondere la verità per giustificare quella che è a tutti gli effetti la compravendita di un bambino come fosse un prodotto”.