Se n’è andato. L’attore sommo e il sommo drammaturgo. Il regista, lo scenografo, l’impresario. Lo scrittore e il pittore. L’uomo di sinistra fuori dal coro, il militante senza bandiere. Il giullare che si fa beffe del potere, il Nobel che fa infuriare gli intellettuali scornati. Dario Fo. Morto a 90 anni e sette mesi per problemi polmonari. Era ricoverato da 12 giorni all’ospedale sacco di Milano. Un’esistenza lunga e fortunata. «Esageratamente fortunata», ripeteva lui che a differenza di quelli mai contenti sapeva dire grazie alla sorte.