Un ultimo colpo di straccio. E’ morto, all’età di 80 anni, Mario Zanni, barista di San Martino in Rio (Reggio Emilia), a due passi da Correggio, città natale di Ligabue, che il rocker emiliano ha reso celebre nelle sue canzoni. “Ciao Marietto, grazie, ora riposati”, lo ha salutato Ligabue con un post sui suoi social. Tutt’ora aperto con un’altra gestione, all’epoca, a metà anni Ottanta, il suo era il bar River di via Forche, piccolo locale di paese, dove Liga e la sua band, agli albori della carriera, si rifugiavano dopo la sala prove per rifocillarsi e passare la serata. In quel periodo il rocker di Correggio faceva il ragioniere in una ditta, mentre Mario dava “un colpo di straccio al banco del bar”, per citare la canzone a lui dedicata. Il bar poi traslocò nel 2001 in via della Resistenza, dove Mario aveva continuato a dare una mano insieme alla moglie Cordiana alla figlia Elisa, al ‘Piccolo Bar’. Il ‘Bar Mario’ è una canzone del primo album di Ligabue, ma il luogo è citato in molte altre canzoni, come la più celebre ‘Certe Notti’ (“tanto Mario riapre, prima o poi”).
Il tema del bar, come punto di riferimento sociale della provincia italiana, ma anche come rifugio sicuro dai problemi della quotidianità, è sempre stato uno dei più ricorrenti nella narrazione di Ligabue, tanto che ‘Bar Mario’ è anche il nome del suo fan club. E il bar è anche un elemento importante del primo film di Ligabue ‘Radiofreccia’ (a sua volta ispirato a una serie di suoi racconti), dove il personaggio del barista, anche se non si chiama Mario, è interpretato da Francesco Guccini. E se il bar Mario, come ha sempre raccontato anche lo stesso Ligabue, più che un locale veramente esistito è sempre stato un luogo della mente, una sintesi di tutti i bar di provincia che presidiano i piccoli centri italiani con i suoi personaggi, sono tanti i fan di Ligabue che al barista Mario hanno voluto dedicare un pensiero.