Scusate, tutto è iniziato leggendo questa direttiva Europea (link)
Il pane di Altamura come sapete è riconosciuto su tutto il territorio nazionale e oltre confini ma mi è capitato spesse volte, come altamurano verace, di ritrovare in altre città ad un prezzo spropositato e comprare il pane di Altamura D.o.p. Mettendo da parte la questione economica , sarò stato anche sfortunato , il “pane di Altamura” tanto pubblicizzato da qualcuno che ho ritrovato in grandi negozi e Ipermercati, faceva letteralmente schifo . Le prime cose che mi sono venuti in mente sono la cattiva pubblicità e il danneggiamento dell’immagine per Altamura, sopratutto se si “abusasse” del D.o.p. E’ anche vero che tanti fuori non conoscono la vera bontà del pane di Altamura prodotto in panifici “no d.o.p” e quindi non possono fare la differenza , ma “truffare commercialmente” non è mai stato bello e, ovviamente, continuo a parlare in generale perché sono più panifici che esportano il pane D.o.p. e “no D.o.p.” e qualcuno (credo/spero) lo faccia come si deve. Ripeto : sarò stato io sfortunato nel scegliere il negozio? Comunque arriviamo alla Direttiva per il Pane D.o.p. di Altamura e, leggendola, mi sono posto delle domande. Mettendo da parte il fattore “lievito madre” , dove ne parlerò in seguito, leggendo la Direttiva , uno dei fattori principali per poter produrre Pane D.o.p. ad Altamura (in maniera semplice) è il grano proveniente da Altamura, Gravina in Puglia, Minervino Murge, Poggiorsini e Spinazzola. Di qui la mia semplicissima perplessità e domanda : possibile che questi cinque comuni producono cosi tanto grano per garantire quantità industriali di Pane D.o.p. venduto in loco e, principalmente, esportato? Conoscendo più o meno il territorio ho qualche serio dubbio ma spero di essere smentito da chi ha la possibilità e l’Autorità di controllare o indagare , tanto è anche una “questione matematica” !
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