Con questa storia “scomoda” per gli Stati Uniti , si capisce finalmente quale è sempre stato il concetto di Libertà del “padrone italiano oltre oceano” e di quali “figli” a generato e le conseguenze che stiamo pagando. Le prime vittime del “pensiero malato” sono proprio Sacco e Vanzetti e che, per ovvi motivi oramai e per “l’inciviltà di tutto l’apparato sinistrato, censorio e razzista, non vengono ricordati e onorati come dovrebbero essere …Anche il concetto di “Democrazia” deve essere affrontato , considerando che ancora oggi negli Stati Uniti c’è la pena di morte …Dopo che avete analizzato , pensate ai “democratici” che abbiamo in Italia e in Europa , che seguono questo “grande esempio di civiltà” …Esempio imposto in ogni dove , grazie ai soldi, partendo dal santificare come Liberatori dei Criminali, facendo diventare ladri e fannulloni “intellettuali” e imponendo il pensiero malato e deviato dall’Istruzione …Nel 2017 basta guardarsi intorno e tutto parla da se…
Ferdinando Nicola Sacco (Torremaggiore, 22 aprile 1891 – Charlestown, 23 agosto 1927) e Bartolomeo Vanzetti (Villafalletto, 11 giugno1888 – Charlestown, 23 agosto 1927) sono stati due attivisti e anarchici italiani.
Sacco di professione faceva l’operaio in una fabbrica di scarpe, mentre Vanzetti, che gli amici chiamavano Tumlin, dopo aver a lungo girovagato negli Stati Uniti facendo i più svariati lavori, rilevò da un italiano un carretto per la vendita del pesce. Fece questo lavoro per pochi mesi. I due vennero arrestati, processati e giustiziati sulla sedia elettrica negli Stati Uniti negli anni venti, con l’accusa di omicidio di un contabile e di una guardia del calzaturificio «Slater and Morrill» di South Braintree.
Sulla loro colpevolezza vi furono molti dubbi già all’epoca del loro processo; a nulla valse la confessione del detenuto portoghese Celestino Madeiros, che scagionava i due. I due furono uccisi sulla sedia elettrica il 23 agosto 1927 nel penitenziario di Charlestown, presso Dedham.
A cinquant’anni esatti dalla loro morte, il 23 agosto 1977 Michael Dukakis, governatore dello Stato del Massachusetts, riconobbe ufficialmente gli errori commessi nel processo e riabilitò completamente la memoria di Sacco e Vanzetti.
Il caso di Sacco e Vanzetti scosse molto l’opinione pubblica italiana di allora e anche il governo fascista prese posizione e si mosse attivamente a sostegno dei due connazionali, nonostante le loro idee politiche.
Anche Benito Mussolini riteneva il tribunale statunitense «pregiudizialmente prevenuto» nel giudicare Sacco e Vanzetti[4] e, a partire dal 1923 fino all’esecuzione della condanna a morte nel 1927, i funzionari del Ministero degli Esteri, l’ambasciatore italiano a Washington e il Console italiano a Boston operarono presso le autorità degli Stati Uniti per ottenere prima una revisione del processo e poi la grazia per i due italiani
Lo stesso Mussolini un mese prima dell’esecuzione scrisse direttamente una lettera in cui chiedeva all’ambasciatore statunitense a Roma Henry Fletcher di intervenire presso il Governatore del Massachusetts per salvare la vita dei due condannati a morte