Finalmente un po di buonsenso. Adesso scommetto che grideranno “all’omofobo” come hanno fatto negli USA , non sapendo che ho parecchi amici e conoscenti omosessuali da tempi non sospetti e che sanno che difronte alle “imposizioni” vado in tilt , sopratutto quando c’è la solita dose di vittimismo che nuoce sopratutto a chi è omosessuale. Sicuramente c’è anche gente ignorante “omofoba” che reagisce, purtroppo , ancora come nel medioevo ma oggi la questione è un’altra : le imposizioni incivili. Queste ultime riguardano eterosessuali e omosessuali …Stessa cosa . Se si vuol essere rispettati come omosessuali si deve anche rispettare chi non giudica ma, per un fatto religioso e di fede (qualunque essa sia) decide di non fare una torta. Ha solo rifiutato di non fare una torta e il discorso è chiuso li : non ha giudicato , non usato maniere forti e quant’altro …Quindi : per fare una torta esisteva solo questo pasticciere un una grande città ? Allora si ritorna a prima : vittimismo, strumentalizzazione e imposizioni che vanno oltre l’essere omosessuale o eterosessuale . Gli imbecilli esistono sia da una parte che dall’altra …La Corte Suprema (pur non entrando nello specifico ma evidenziando il fatto religioso) ha fatto benissimo perché questi signori la devono finire di imporre “un modello di vita” – il loro – come se fosse il migliore. E se qualcuno difende “il proprio modello di vita” viene etichettato.

La libertà è anche questo , se non si invade libertà altrui … Ripeto, conosco un po di omosessuali e, come gli etero , anche tra loro ci sono differenze sostanziali e i “malati” ci sono ovunque …Di seguito articolo Ansa

La Corte suprema Usa ha dato ragione ad un pasticcere cristiano del Colorado che si era rifiutato di fare una torta a una coppia gay per le sue nozze in nome del Primo Emendamento. Il collegio non ha deciso sulla questione più generale se un esercizio commerciale può negare il proprio servizio agli omosessuali ma si e’ limitato a censurare la commissione per i diritti umani del Colorado, che si era pronunciata contro il pasticcere sostenendo che aveva violato la legge statale anti discriminazione.

Una legge, quest’ultima, che vieta ai commercianti di rifiutare i propri servizi in base alla razza, al sesso e allo stato maritale. Ma per la Corte suprema (7 sì e 2 no) la commissione per i diritti civili del Colorado ha mostrato ostilità verso la religione. Il giudice Anthony Kennedy, che con il suo voto aveva aperto al riconoscimento delle nozze gay negli Stati Uniti nel 2015, ha affermato nella sua opinione di maggioranza che la questione “deve attendere una ulteriore elaborazione”.

Protagonisti della vicenda il pasticcere Jack Kennedy e i promessi sposi David Mullins e Charlie Craig, che nel 2012 si erano visti negare la torta per il loro fatidico sì. Un caso che aveva diviso l’America: da un lato gli attivisti dei diritti gay schierati con la coppia gay, dall’altra i sostenitori di Phillips e della sua pasticceria ‘Masterpiece Cakeshop’ Ricorsi analoghi sono pendenti, incluso uno alla Corte suprema da parte di un fiorista che si e’ rifiutato di vendere fiori per un matrimonio gay.

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